Il melanoma è una neoplasia maligna dei melanociti che compare prevalentemente sulla cute, ma può svilupparsi in altri sedi corporee come la mucosa orale e quella genitale, l’occhio, l’orecchio interno, il tratto gastroenterico e le leptomeningi.
Il melanoma cutaneo inizia solitamente con la proliferazione delle cellule neoplastiche dapprima nell’epidermide, che poi si estende al derma e all’ipoderma. Le vie di metastatizzazione di tale neoformazione sono quella ematica e linfatica.
Pur costituendo solo il 4% circa di tutti i tumori maligni della cute, il melanoma è la causa del numero più grandi di morti (77%) correlate alle neoplasie della pelle e il modo migliore per ridurre la sua alta mortalità è la diagnosi precoce.
Fattori di rischio:
Diagnosi
Nell’impossibilità di poter effettuare una prevenzione primaria, l’unica arma per affrontare questo tipo di neoplasia è la prevenzione secondaria.
Effettuare quindi una valutazione obiettiva, esaminando tutta la cute e le mucose visibili ed in particolare le zone che solitamente il soggetto non analizza da solo: spazi interdigitali, piante dei piedi, capillizio, unghie dei piedi, regioni auricolari, la regione perianale e genitali.
Il riconoscimento di quello che viene considerato il più temibile dei tumori maligni, ha portato la sua curabilità a quasi il 70% dei casi riscontrati.
Sono stati codificati degli schemi che possono in qualche modo essere di aiuto a chi deve esprimere un parere su lesioni pigmentate della cute.
Lo schema più adottato è definito ABCDE.
A ASIMMETRIA |
Tracciando una linea immaginaria che sezioni la lesione nel centro, le metà non sono sovrapponibili. |
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B BORDI |
Irregolari, frastagliati, a “carta geografica”. |
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C COLORE |
Nero o policromo con varie tonalità di marrone o coesistenza di rosso o bluastro. |
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D DIMENSIONE |
Superiori a quelle di un comune nevo melanocitico acquisito (>6 mm). |
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E EVOLUZIONE |
La lesione è in progressione, sta cambiando la sua morfologia; |
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ETA’ |
Di regola superiore ai 15 anni |
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ELEVAZIONE |
Comparsa di una papula o di un nodulo nel contesto della lesione pigmentata. |
Il melanoma cutaneo è un tumore a crescita bifasica.
Appena insorto rimane per un certo tempo invariato per dimensioni e colore, quasi un equilibrio costante con le difese dell’organismo (controllo immunologico) tendendo ad avere una crescita”orizzontale”.
Ad un certo punto, però, questo equilibrio si rompe e la lesione cambia i suoi caratteri intraprendendo una crescita definita “verticale” infiltrando quindi i vari strati del derma.
È questo il momento che una corretta diagnosi può consentire l’asportazione e la guarigione definitiva della malattia.
Strumenti diagnostici:
Epiluminescenza o dermatoscopia, consente di osservare attraverso una lente di ingrandimento ed un microscopio, le lesioni pigmentate cutanee fino alla giunzione dermoipodermica.
L’immagine viene ingrandita 50 volte e viene applicato un sottile strato di olio di cedro che elimina la luce riflessa dello strato corneo, legata all’irregolarità della superficie cutanea e gli errori degli indici di rifrazione tra cute e aria; in questo modo si ha una visione diretta del pigmento dell’epidermide, della giunzione dermo-epidermica e delle papille dermiche superficiali. L’analisi si completa con la misura delle dimensioni della lesione e con l’osservazione della morfologia dei vasi capillari.
CONFERMA DIAGNOSTICA:
Nel caso di sospetto melanoma si deve procede all’asportazione in toto della lesione con margini di cute sana non eccedente i 2-3 mm (biopsia escissionale): solo l’esame dell’intera lesione può garantire un accertamento istologico corretto.
La biopsia incisionale va eseguita soltanto quando l’escissione completa della lesione comporta un intervento complesso o demolitivo.
Altri tipi di intervento come biopsia mediante punch o a “piatto”, seguita da un’eventuale elettrocoagulazione, crioterapia o laserterapia, sono inappropriati.
DIAGNOSI ISTOPATOLOGICA
Clark e collaboratori introdussero per primi il concetto di fase di crescita orizzontale e verticale nell’evoluzione del melanoma.
La fase di crescita orizzontale corrisponde all’espansione centrifuga di un’area pigmentata piana, che è caratterizzata da proliferazione intraepidermca di melanociti atipici con aspetti che differiscono nella lentigo maligna, nel melanoma a diffusione superficiale e nel melanoma acrale lentigginoso.
Il concetto di crescita orizzondate include anche le lesioni con invasione del derma papillare da parte di alcuni melanociti isolati o in piccoli gruppi senza evidenza di mitosi (fase di crescita orizzontale invasiva): in questa fase sono probabilmente incapaci di dare metastasi.
Dopo questa fase compare quella di crescita verticale.
Esistono diverse varianti istologiche di melanoma. Talvolta non è possibile identificare in alcun modo il sottotipo istologico e viene definito melanoma inclassificabile.
Importantissima per la stadiazione è la classificazione di CLARK, la quale valuta il livello di invasione del melanoma da 1 a 5.
LIVELLO 1 |
Melanoma in situ (confinato nell’epidermide). |
LIVELLO 2 |
Invasione del derma papillare. |
LIVELLO 3 |
Invasione derma papillare/reticolare. |
LIVELLO 4 |
Invasione del derma reticolare. |
LIVELLO 5 |
Invasione dell’ipoderma. |
Indice per la sopravvivenza è Lo spessore di BRESLOW.
Questa classificazione indica lo stato di penetrazione del tumore.
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Sopravvivenza a 7 anni nel 95% dei casi, |
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Basso rischio metastatico. |
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Rischio metastatico moderato. |
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Alto rischio metastatico. |
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TERAPIA
La terapia chirurgica rappresenta il trattamento di scelta del melanoma cutaneo in stadi 0,I,II e III.
La chemioterapia, l’immunoterapia e la radioterapia vengono considerate come trattamenti di prima scelta allo stadio IV.
BIBLIOGRAFIA
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Infermiera Elisa Ronzullo