AIUC - ASSOCIAZIONE ITALIANA ULCERE CUTANEE ETS

Ulcera da stupefacenti

Ulcera da stupefacenti curata con debridement, gel piastrinico, innesto eterologo/autologo e ossigeno terapia iperbarica: caso dal Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro Iperbarico di Ravenna.

Sesso: M

Età: 38 anni

Parametri rilevati in prima visita:
PA-120/80 mmHg;
PA alla caviglia >200;
ABI (Indice di Winsor)>1;
Hb-13mg/dl;

ptcO2 (ossimetria transcutanea) -33mmHg (valore normale >40mmHg).

Fattori di compromissione:
fumatore, ex tossicodipendente in trattamento al SERT con metadone, HIV+/HCV+.

Presenza di ulcere bilaterali in sede tibiale da 2 anni di etiologia traumatica chimica, da autoinoculazione di sostanze stupefacenti. Il paziente, un anno prima di arrivare alla nostra attenzione, era stato ricoverato per intervento di innesto cutaneo, in sede ospedaliera, dove ha subito coma da overdose per autosomministrazione di eroina e cocaina attraverso il catetere venoso centrale (CVC).

Falanga: B3.

Estensione: 69,8 cm2

Descrizione del percorso terapeutico:

Si decide di eseguire un ciclo di medicazioni avanzate per favorire la Wound Bed Preparation (WBP) e successivamente il debridement a ultrasuoni con Sonoca®-300 considerando l’ estensione delle lesioni per accelerare i tempi per altri interventi.

Previa valutazione medica per stabilire i criteri di inclusione, il paziente viene sottoposto a 4 sedute di gel ricco di piastrine (PRP). Gli emocomponenti vengono forniti dal Dipartimento di Patologia clinica e Medicina trasfusionale di Ravenna (direttore dott.ssa Ivana Tomasini). Il gel ricco di piastrine viene preparato in sede dalla dott.ssa Elena Bondioli, biotecnologo presso Centro Grandi Ustionati-Banca Cute AUSL Cesena e direttore tecnico della Cell Factory di Pievesistina.

Contemporaneamente alle sedute di PRP (1 a settimana) il paziente esegue anche un ciclo di 15 sedute di ossigeno terapia iperbarica (OTI) a 2,5 bar (FiO2 in maschera > 90%) per 90 minuti con frequenza quotidiana 5 giorni/7. Le lesioni migliorano nettamente e per arrivare alla risoluzione totale si decide di eseguire innesto eterologo con cute bioingegnerizzata che purtroppo non va a buon fine e viene parzialmente liso per complicanza infettiva.

Il paziente, dopo una accurata terapia antibiotica e la risoluzione dell’ infezione, viene mandato al centro di terzo livello per la Romagna, che è la U.O. Grandi Ustionati di Cesena (direttore dott. Davide Melandri) per l’ intervento di innesto autologo, con prelievo di cute dal paziente stesso. L’ intervento viene programmato ed eseguito con grande successo.

Attualmente il paziente è in carico presso il Centro Cura Ferite Difficili (CCFD) del Centro iperbarico di Ravenna che è Centro Vulnologico di riferimento territoriale (secondo livello) per la Romagna. Qui sta eseguendo le medicazioni e dei bendaggi per completare la guarigione delle piccole lesioni residue post-innesto.